PERCORSI SU ANTICHE ORME, cercando stupore

 In Pensieri e racconti, Percorsi
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uando penso alla storia dell’uomo penso ai frequenti spostamenti alla ricerca di qualcosa: a volte per motivi di sopravvivenza o per difficoltà ad adattarsi al luogo di origine, a volte per curiosità o per amore della scienza … a volte lungo vecchi sentieri, altre per strade recenti o non ancora tracciate entro territori del tutto nuovi… in genere alla ricerca di alternative, di mondi possibili.

I miei nonni e i miei bisnonni erano mezzadri e ogni volta che la famiglia cresceva troppo o il territorio si faceva ostico camminavano; la famiglia di mio marito cambiava casa ad ogni nascita di un nuovo figlio… mio padre cercò opportunità e le trovò in Europa, un suo zio nella Grande America, un altro nelle miniere di carbone del Belgio… il primo zio restò contadino,  il secondo ebbe scarsa fortuna come molti in quei tempi, mio padre divenne cameriere e a Londra incontrò teatri, musei e mille meraviglie da cui si lasciò incantare- quello che gli inglesi da sempre cercano in Italia!-  Per lui e per noi fu trasformazione.

Forse per questo non sento mai radici stabili, anche se ho imparato a fornire solidità alle mie radici “mobili”; sempre per questo mi attirano i sentieri.

Come in montagna quando ad ogni curva superata si aprono le possibilità che nasconde l’inizio della curva successiva e decidersi a tornare è ogni volta un vero sforzo. Cosa spinge davvero a partire e cosa porta a proseguire a volte è un po’ un mistero. Un mistero intessuto di domande: “Quale meta mi ispira?” “Cosa voglio fare da grande?” “Ce la farò ad arrivare?”  ” Cosa ci sarà oltre a dove sono giunto?” “E’ davvero tutto qui?”…

E così compaiono i territori interiori: alla ricerca dei propri confini, dei propri limiti e al contempo delle proprie qualità… e per scoprire se stessi è utile osservare con attenzione tutto ciò che si muove intorno… come qualunque pellegrino deve imparare a fare se vuole sopravvivere dove non ha chiare le regole territoriali.

Lo Yoga é stupore.  Ogni realizzazione è una questione improvvisa ed immediata

L’attimo in cui svolti sulla curva e ti si apre allo sguardo il paesaggio oltre,  è comunque un istante. Cogliere il momento di stupore ed assaporarlo, fermarsi di fronte ad una semplice esperienza e gustarne con i sensi la fragranza è il segreto per accogliere il cambiamento, la trasformazione che quell’esperienza porta.

Parlo spesso di buone domande, perché tengono svegli ed attenti alle possibili risposte presenti tutto intorno a noi. Ma senza sapersi fermare ad assaporare perdo il senso più profondo del cammino. Ed assaporare è una questione di inspiro e di respiro… di portare dentro ed ascoltare per tutto il tempo necessario. A volte in quest’epoca ricca di stimoli e distrazioni si fa fatica a stare e a lasciare emergere i piccoli significati che ti allenano a non perdere il grande senso della vita: quando un’esperienza ti attraversa la strada e tu rischi di essere al cellulare mentre rispondi ad una chat o cerchi un “Pokemon” o sei con gli occhi fissi su un pensiero o una preoccupazione.

Grande o piccola che sia ogni “Cerca” ha per definizione una parte di mistero e magia nella meta, ti porta lontano da casa e a volte ci finisci proprio più vicino per questo, altre ti libera dal concetto di casa e ti apre al mondo. Ecco: questa goccia di mistero… e persone diverse possono fare amicizia e ricevere dalla differenza doni inaspettati e dopo ancora andando incontro alla propria volontà, come diceva il mio Maestro, ci si può stupire ancora ed ancora del Mistero che siamo.

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